venerdì 8 gennaio 2016

La maestra di religione

Qualche settimana fa ho visto in bacheca all'asilo che la maestra di religione avrebbe incontrato i genitori interessati, così ho deciso di partecipare all'incontro per capire esattamente come viene impostato l'argomento e che tipo è una che per vocazione insegna religione ai pargoli per vivere.

Io personalmente non posso certo definirmi "religiosa", non metto piede in chiesa da una vita e nutro serissimi dubbi sulle ideologie cattoliche. Preferisco decisamente definirmi "spirituale", che con il religioso c'entra poco, lo so.
D'altra parte ho frequentato per anni scuole religiose, catechismo, oratorio e compagnia, e rimango comunque convinta che l'unico vero strumento contro l'ignoranza, l'ottusità ed il dogmatismo, sia la conoscenza. Conoscenza e senso critico. Oltretutto è pura utopia che un bambino in Italia cresca restando ignaro di tutto il discorso religioso, basti pensare che il dibattito sui crocifissi nelle scuole pubbliche è alla ribalta da anni. Per cui ben venga l'ora di religione, poi ad insegnargli il senso critico ci pensiamo a casa.

Insomma, ieri pomeriggio sono andata ad incontrare questa insegnante: una maestra giovane, sulla trentina, che ci ha fatto un sacco di discorsi molto belli e condivisibili sui valori dell'amicizia, del rispetto reciproco, della condivisione... Tutte cose che sicuramente è opportuno che un bambino di tre anni inizi ad imparare, visto che non sono proprio innate. Poi sul fatto che Gesù sia preso a modello di amicizia ed esempio di altruismo e condivisione, ci posso anche stare.

Qualche attimo di cedimento ammetto però di averlo avuto quando, parlando della creazione, ci ha fatto il riassunto dei sei giorni di attività di Dio (la divisione tra buio luce, quella tra cielo e terra, la creazione di piante ed animali ecc.), spiegandoci che i bambini sarebbero stati coinvolti in lavoretti creativi, collage, disegni ecc, raffiguranti ogni giorno della creazione, secondo la scansione temporale REALE, in base a come E' ANDATA VERAMENTE, accompagnando la frase con uno sguardo spiritato che fino a quel momento era riuscita abilmente ad occultare.
Inquietante.
Sono stata tentata più volte di dire che tra di noi potevamo anche ammetterlo, che in fondo sappiamo tutti che non è andata proprio così, ma quella vena spiritata nello sguardo mi ha fatto desistere.
In effetti ho avuto paura di essere messa sul rogo lì per lì.

Idem quando poi ha raccontato di aver ricevuto diverse proposte per insegnare religione ai ragazzi più grandi, alle medie o alle superiori, e ha confessato di aver sempre rifiutato perchè i bambini piccoli sono dei FOGLI BIANCHI (anche qui, frase da leggere con sguardo spiritato), altrimenti detto "si bevono tutte le storielle che racconto, senza discuterle".

Poi mi sono anche trattenuta dal chiederle come mai una ragazza così giovane abbia deciso di insegnare religione, anche perchè tutto sommato la ragione traspariva abbastanza chiaramente dall'atteggiamento e dalle parole.

L'avrei trovata decisamente meno inquietante se fosse stata ottuagenaria.

Comunque Riccardo ha poi portato a casa la capanna della natività, fatta con delle mollette aperte e incollate su un cartoncino, a forma di casetta, e nel centro un tappo di sughero arrotolato in uno spago marroncino, a rappresentazione del bambinello.
"Amore che meraviglia! L'hai fatto tu?! Sììììì? E, dimmi, questo al centro chi sarebbe, eh? Che ti ha detto la maestra, dimmi!"
Lui sospira e mi guarda con sufficienza: "Mamma, quello è un tappo".

Ce la possiamo fare.

Mercurio sestile Plutone.

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