mercoledì 6 gennaio 2016

Toro

TORO - La Pace

Segno di Terra, fisso, governato da Venere.

Qui siamo nel regno dei cinque sensi. Il Toro cerca la pace, è qui ed ora: lo spirito penetra nella terra per sentirne i semi. Nulla lo impaurisce, ha il controllo del suo mondo. La Madre terra insegna l’assenza del tempo, la serenità, la pace, come essere profondi e non sentire il bisogno di parlarne. Placa lo spirito, insegna la semplicità. Trovare quella serenità e mantenerla è il compito del TORO. 

Il toro cittadino ha bisogno di andare periodicamente in campagna: gli è di conforto occuparsi di piante, gatto o cane. E’ il più taciturno dei segni. Il parlare è frustrante, la loro essenza è opposta alla parola non si può tradurre in linguaggio. Strategia potente è cantare o suonare. E’ un  segno fisico: lavorare l’argilla, dipingere, pulire casa, tagliare le verdure: sono atti di autoguarigione per il toro che deve toccare, è fondamentale per lui scoprire il mondo attraverso il tatto. 

Avversione per il dramma, sospetto delle complessità, lo portano a cercare il suo silenzio e la sua semplicità. Una lavoro stabile, un’affidabile rete di relazioni. Metodico e paziente. Vive e lascia vivere. Assapora la mela accomodato nella sua poltrona e sente riverenza. Nel cercare la pace fornita dalla sicurezza interiore potrà ingannare se stesso accumulando invece solo ricchezze materiali, denaro, beni, terreni: un finto oro che lo attrae e finisce per annoiarlo a morte.

In superficie appare quieto e riservato, ma non scambiamo questa quiete per incertezza, sotto c’è una volontà di ferro che gli dona la capacità di fare qualsiasi cosa si sia risolto a fare, fino all’inflessibilità.
Reca in sè un'energia di tipo femminile, perchè feconda. Contiene Venere, quindi ha anche un grande senso dell'armonia, un gusto estetico molto forte, una grande sensualità (intesa letteralmente come riferita ai sensi: tatto, gusto, olfatto).

Ha il talento della resistenza e della tenacia, un forte senso del possesso, radicamento e stabilità; ma la sua meta deve essere la conquista di sicurezze INTERIORI e non esterne.

La testardaggine può portarlo a rispondere all’esperienza della vita in modo limitato e senza immaginazione, senza prendersi il rischio di quei balzi di fede esistenziali che sono elemento primario di una vita piena.
Se arriverà a dire: sono lo stesso di ieri, oggi e domani , tutto sarà perduto.

Venere è forza materna generatrice e simbolo di amore, tenerezza, pietà, nutrimento. Tuttavia certi soggetti Toro sono scarsamente ricettivi, non armonicamente affettivi e presentano conflitti e rimozioni nella sfera affettiva e sessuale, pur avendo uno sviluppato senso della casa e della famiglia. Spesso si nota sublimazione delle pulsioni in campo creativo e artistico. 

Quando il Toro abbraccia una fede può diventare fanatico: si radica non solo nel benessere personale, ma anche in quello collettivo (quando integra la collettività uraniana/acquariana): ma il rischio è che diventi dogmatico e che imponga a tutti la sua verità.

Deve integrare le valenze proprie dei segni in quadratura (Leone e Acquario) e opposizione (Scorpione): Sole, colui che brilla e ha energia solo perchè è e non perchè fa. Plutone, la capacità di andare oltre il visibile, entrare nell'inconscio delle pulsioni ed imparare a padroneggiare i propri impulsi. Urano, condividere, dare, mettere in comune le proprie risorse.

Il tipo inferiore circoscrive le sue esperienze e interessi al microcosmo familiare, ama le consuetudini, i rituali culturali tradizionali. 
Nei tipi evoluti il senso della vita è più intriso di idealismo, gusto per le arti visive, senso del bello ed esteticamente apprezzabile. L’affettività diventa passione. L’oralità può esprimersi con genialità. 
Tutti sono pazienti, stabili, collerici e concreti.

MITO: Minotauro

Minosse, Re di Creta, un bel giorno decide di chiedere al dio Poseidone di inviargli un toro, in segno del suo apprezzamento verso il proprio operato di sovrano, con la promessa di sacrificarglielo. Il dio acconsente, e presto un magnifico Toro bianco emerge dalle acque del mare.
Minosse è abbagliato dalla bellezza e dalla perfezione di questo animale, e immediatamente si pente della promessa di sacrificarlo al dio. Così, quatto quatto, sostituisce il Toro divino con un altro preso dalle sue mandrie e sacrifica quello.
Poseidone ovviamente, che non è proprio l'ultimo dei fessi, se ne accorge. Per vendicarsi fa quindi innamorare Pasifae, la moglie di Minosse, del bellissimo Toro bianco.
Pasifae tanto dice e tanto fa, da ottenere che Dedalo, l'artista di corte, realizzi per lei una vacca di legno, all'interno della quale lei possa nascondersi pur di accoppiarsi con questo meraviglioso toro (una cosa di una scomodità pazzesca, ma che volete farci): fattostà che dall'unione nasce il famoso Minotauro, un mostro bipede e umanoide, ma feroce e sanguinario in quanto governato dagli istinti (la testa è animale).

Minosse a questo punto richiama il famoso Dedalo, e gli chiede di costruire un labirinto, all'interno del quale confinare il mostro. Minosse però si occupa anche di nutrirlo, inviandogli nel labirinto ogni anno sette fanciulli e sette fanciulle di cui farlo cibare (poi un bel giorno con i fanciulli arriva Teseo, che finalmente uccide il Minotauro con l'aiuto di Arianna e del famoso filo, ecc.).

Ciò su cui a noi interessa porre l'attenzione è Minosse, che dapprima disconosce la sua promessa al dio, quindi nasconde la sua colpa (mettendo il Minotauro nel labirinto), continua ad alimentarla di nascosto per farla crescere, ma senza assumersene la responsabilità. Così il Toro proietta ed alimenta la colpa, senza mai ammetterla.

La liberazione dell’uomo e l’uscita dal labirinto del terrore inconscio avvengono infine grazie al prezioso rapporto con l’Anima (la valenza femminile, nel mito rappresentata da Arianna).

Nel mito emergono inoltre chiaramente i temi del possesso, del senso estetico, e della schiavitù verso i propri istinti bestiali. La vittoria sugli istinti avviene col sacrificio totale della sfera istintuale e questo mito conferisce al Toro un grande ruolo catartico e trasformativo, ma fa vivere a molti soggetti Toro il conflitto che li risucchia o li porta ad uccidere l’istintuale.

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