mercoledì 6 gennaio 2016

Scorpione

SCORPIONE - La Consapevolezza

Segno d'Acqua, fisso, governato da Plutone.

Plutone indossa l'elmo che rende invisibili: lo scorpione non si mostra mai. Ha subito una ferita sul piano emotivo, e lavorerà tutta la vita perchè questo non accada più.

Bruciare ogni pretesa, rendere conscio l’inconscio. 
Vivere ogni minuto come fosse l’ultimo. 
La strategia di Scorpio è basare le proprie azioni sui sentimenti piuttosto che sulla ragione. 
Deve sentire la sua strada attraverso la vita. 

La felicità arriva quando otteniamo quello che vogliamo, e noi sentiamo quello che vogliamo, non lo deduciamo logicamente. Lo Scorpione lo sa. La morte rende questo principio più evidente. 
Se deve vivere ogni minuto come fosse l’ultimo, deve continuamente creare un perfetto allineamento tra i suoi sentimenti e le sue azioni. E quindi deve distruggere qualsiasi muro che impedisca a quei sentimenti di entrare nella sua consapevolezza. Deve avere il coraggio di sentire tutto, non importa quanto terrificanti questi sentimenti possano essere o quali implicazioni avranno per la sua vita. 

Pensare alla morte aiuta lo Scorpione ad arrivare a questo livello di autoconoscenza. La sua valenza traumatizzante gli assicura la chiarezza emotiva. La strategia è quella di accettare pienamente nella propria coscienza la realtà della propria inevitabile morte, lasciando che questa gli serva da consigliere. 

Visto che il mio tempo è limitato, che cosa è veramente importante per me? La sessualità dello Scorpione è spesso mal interpretata, è da definire in modo personale ed emozionale, non è tanto legata al bisogno di piaceri orgasmici ma alla necessità di vivere intensi incontri emozionali

La repressione crea disarmonia tra le azioni e i sentimenti, cosa che è l’antitesi dell’obiettivo dello Scorpione: accettare la propria sessualità, avvertire i propri sentimenti, andare oltre i consigli di chi suggerisce di farlo e anche oltre che dice non farlo. 

Con grazia e sensibilità lasciare che la propria sessualità sia ciò che è! 
Ma il punto non è il sesso, è nei sentimenti, spesso distorti e rovinati dall’educazione moralistica o ipersessuale che riceviamo. 

Nello Scorpione il meccanismo di rimozione è difettoso. Le emozioni più pesanti, i pensieri distruttivi, le interpretazioni dolorose irrompono in modo esplosivo nella mente. Strano, eppure questa è la sua risorsa primaria. Senza la spietata e chiara autoanalisi, essenziale per lo Scorpione, questo sarebbe impossibile. Nessuno è così impietosamente introspettivo. Così come penetra profondamente nella sua stessa mente, rivolge lo stesso sguardo perforante nel mondo intorno a lui. Una mente totalmente impegnata a conoscere se stessa.

La trappola: troppa autoconoscenza o troppo poca. 
La troppa lo fa affondare negli strati sempre più profondi della consapevolezza, ma quello che scopre può essere troppo e farlo sprofondare nella depressione. Troppo poca può corrompere. Uno Scorpione che scegliesse di evitare di pensare alla morte non riuscirebbe comunque a far scomparire la consapevolezza istintiva della sua mortalità, che verrebbe forzata a operare nell’inconscio, con questo risultato: la mente viene oppressa dalla certezza che “sta per accadere qualcosa di brutto”, dilagano nella coscienza ansietà in libero esercizio che si attaccano a ogni comodo obiettivo: "credo di avere un tumore", "la mia auto si sta rompendo".
La sessualità repressa lavora allo stesso modo: i sentimenti rimangono, ma perdiamo traccia della loro sorgente. Lo Scorpione, soccombendo alla sua ombra, si ritrova sempre insoddisfatto. Ma la sua mente non sa cosa vuole e sceglie un obiettivo comodo: i soldi, il potere, e ossessivamente lo Scorpione persegue i suoi obiettivi ma rimanendo insoddisfatto, tetro, pensieroso e ingannevole minacciato da demoni fino a quando la morte non calerà il sipario sulla sua disperazione.

Lo Scorpione deve integrare le valenze dei segni in quadratura (Leone ed Acquario) e in opposizione (Toro): Sole, illuminare la propria parte ombra e sanare la sua ferita emotiva. Urano, accettazione del cambiamento e della trasformazione. Venere, fiducia negli altri, attaccamento, confidenza ed intimità.

MITO - La discesa di Inanna agli inferi

Il mito narra come Inanna, dea sumera dell'amore, della fecondità e della bellezza, scenda nell'oltretomba, regno della sorella Ereshkigal, per renderle omaggio. Prende con sé sette Me (personificati come accessori e capi di vestiario della dea), parte con la fida ancella Ninshubur e bussa alle porte dell'oltretomba). Le viene chiesto da parte di Neti, il custode, il motivo di un tale viaggio. Inanna spiega che è venuta per rendere omaggio a sua sorella Ereshkigal, signora dell'oltretomba, e a portarle le sue condoglianze per la morte di Gugalanna, suo marito. Viene fatta entrare sola e passa attraverso sette porte, ove le vengono sottratti progressivamente i Me.

Infine, nuda, viene introdotta davanti ad Ereshkigal e agli Anunnaki (i giudici degli inferi in questa versione del mito), che la condannano e la mettono a morte. Ninshubur va a chiedere aiuto per la padrona e la sua supplica trova ascolto presso Enki. Il dio modella con lo "sporco" tratto da sotto le sue unghie due creature "né femmina né maschio" (che non potendo generare, non sono soggette al potere della morte): Kurgarra e Galatur.
Costoro volano nell'oltretomba e piangono con Ereshkigal la morte del marito, fino a che ella, commossa, non promette loro come premio qualunque cosa vogliano. I due chiedono il cadavere di Inanna e, avutolo, fanno risorgere la dea aspergendola del cibo e dell'acqua della vita.

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